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giovedì 31 gennaio 2013

Pensieri e parole di Luigi Veronelli

Riagganciandomi al blog di Domenica 27 Gennaio in cui parlavo della mostra curata da Gian Arturo Rota: "Viaggio sentimentale tra le acqueviti di Veronelli" vi lascio alcune parole lette durante la mostra e che Gino, Luigi Veronelli, ha lasciato ricordando Romano Levi.

Sono parole bellissime, toccanti e mi fan tornare indietro nel tempo, come se Romano fosse ancora presente quì in distilleria.



Mi innamorai delle grappe tanti e tanti anni fa,
quando scoprii in Neive, all'impietoso fuoco del suo
alambicco, Romano Levi.
Romano, e lo straordinario compagno di ventura,
Fiore da Marcorino, hanno l'"amore" di ciò che fanno.

Il loro - dal primo all'ultimo gesto della distillazione -  è un puro,
tacito, danzato colloquio, con la creatura cui danno vita.

Romano, a nascita avvenuta, affida la creatura, veri morsi di vita,
a concettuose bottiglie cui, ad una ad una, fa dedica ed omaggio,
e dichiarazione, ancora d'amore,
con parole e disegni d'irripetibile poesia.
Luigi Veronelli

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